Sniper Elite 4

Tra i giochi gratuiti e scaricabili per i possessori del Ps Plus, è apparso un giorno Sniper Elite 4, gioco sviluppato da Rebellion Developments e uscito il 14 Febbraio 2017 per Playstation 4, Xbox One e Pc. Di che si tratta? Scopritelo ora!

Karl Fairburn arriva in Italia!

Avendo ricordi molto vaghi della trama del suo predecessore (in pratica non ricordavo assolutamente nulla) ero titubante di fronte alla scelta di giocare questo titolo, considerato un sequel a tutti gli effetti.
Decisi comunque di scaricarlo, di provare a giocare le prime ore di trama e di valutare poi la situazione. L’inizio della storia non mi ha aiutato a ricordare cosa fosse successo prima (maledetta memoria), ma fatto sta che ho continuato a giocare fino alla fine, completando così la quest principale.
Tutto comincia da Karl Fairburn, un cecchino delle forze americane che, dopo aver prestato servizio in Tunisia (una delle poche cose che ricordavo del terzo episodio), si ritrova nell’Italia del 1943, dove i nazisti possono contare sull’aiuto dei fascisti italiani. Karl ha perciò contro entrambe le fazioni, aiutato dalla resistenza dei partigiani e dall’intelligence britannica.

Pochi alleati, tanti nemici

Con il suo fucile da cecchino come alleato numero uno, il protagonista dovrà farsi largo tra le linee nemiche per eliminare diversi bersagli e completare numerosi obbiettivi, tutti volti a cercare di fornire un valido aiuto ai partigiani e (più in generale) alle forze alleate.
Nonostante la trama non sia particolarmente innovativa, è riuscita comunque a coinvolgermi quel tanto che bastava da farmela piacere. Certo, non mancano delle scene di dialogo migliorabili e le occasioni che sanno di “già visto” durante la quest principale; tuttavia è apprezzabile, secondo me, la presenza di alcuni personaggi ben caratterizzati che sanno rendere interessante la storia.

Il ritorno della Kill Cam

Il sistema di shooting proposto è lo stesso del terzo capitolo, senza particolari variazioni nelle sue meccaniche. Senza gli aiuti proposti dalle difficoltà più basse, centrare un bersaglio in corsa o lontano (o entrambe le opzioni) può rivelarsi complicato. Un simile colpo andato a segno è in grado di produrre una visione della kill con un’inquadratura alternativa, dove viene mostrato il proiettile e il suo percorso, con tanto di visione degli organi e delle strutture ossee danneggiati (pseudo raggi-x, per intenderci). La “kill cam”, particolarità ormai celebre all’interno della saga, viene perciò riproposta anche in questo gioco, riaffermandosi, ancora una volta, come il vero marchio di fabbrica del prodotto di Rebellion Developments.

Rumore, problema costante:

Il fucile da cecchino, arma principale del nostro protagonista, è in grado di provocare parecchio rumore al momento dello sparo. Ciò mette in allerta i nemici di pattuglia localizzati anche a diverse centinaia di metri dalla nostra posizione. Per evitare ciò, Karl può sfruttare i rumori dell’ambiente circostante e stratagemmi efficaci per coprirne il rumore, qualora decidesse di non sfruttare le sue preziose munizioni silenziate.

Approcci tattici e rimedi efficaci:

Farsi scoprire, in Sniper Elite 4, può creare situazioni poco gradevoli, ma non insuperabili: trappole piazzate preventivamente, studio dell’ambiente circostante e, all’occorrenza, una buona via di fuga, può portarvi comunque a riuscire a sbarazzarvi dei nemici in modo efficace. In alternativa, se siete particolarmente in vena di una sparatoria “vecchio stile”, potete estrarre l’arma automatica (presente fra le dotazioni) e procedere all’eliminazione sistematica dei nemici. Sappiate, tuttavia, che un’incursione efficace col fucile e la pistola silenziata possono dare parecchia soddisfazione, oltre che a un discreto numero di punti esperienza in più.

A proposito di punti esperienza…

Salire di livello in Sniper Elite 4 significa avere accesso ad abilità che potenziano il nostro protagonista. Il sistema di sviluppo non è affatto complesso e si sviluppa in una linea retta dove ci si ritrova a scegliere, di quando in quando, tra due abilità. Ogni arma, inoltre, possiede delle sfide completabili che sbloccano nuovi potenziamenti e nuove skin.

Esplorazione e ricerca:

Nelle varie mappe che si susseguono, è possibile raccogliere oggetti e documenti, ottenibili dai nemici e dall’ambiente circostante. Trovare tutto è un’operazione piuttosto lunga, ma non obbligatoria. Nulla vi impedisce di completare solo gli obbiettivi principali e di passare poi alla mappa successiva. Sparare alle statue a forma di aquila e recuperare lettere e file importanti fanno parte di un’attività che non ho completato al 100%, ma penso siano un buon modo per incentivare il giocatore ad esplorare la mappa di gioco.

Il level design migliora…

I vari livelli proposti dal titolo di Rebellion Developments mostrano paesaggi ampi, sviluppati sia in orizzontale che in verticale: se da una parte abbiamo infatti un’estensione territoriale notevole da esplorare e passare al setaccio, dal’altra sono presenti numerose zone sopraelevate, variazioni di altitudine e una mappa che nel complesso offre numerosi percorsi per raggiungere il medesimo obbiettivo. Esplorare le varie zone si è rivelata per me un’esperienza gradevole, soprattutto perché, a livello tattico, affrontare un percorso con delle trappole o aggirare una grossa struttura per entrare da un ingresso secondario, può portare alla lunga enormi vantaggi. La possibilità, poi, di arrampicarsi su alcune sporgenze e di sfruttare l’ambiente circostante non fa che aumentare l’importanza di una buona ricognizione, a cui non deve mai mancare un rapido giro di binocolo per marcare tutto ciò che l’area ha di interessante.

…L’intelligenza artificiale non proprio

Il level design, come accennato poco prima, offre diversi spunti per approcci tattici differenti. Ciò naturalmente è positivo per quanto riguarda la libertà concessa al giocatore, ma purtroppo per l’intelligenza artificiale questo aspetto diventa un’arma a doppio taglio: siccome le strade per raggiungere un luogo sono molteplici, spesso i nemici non riescono a trovare coperture idonee per proteggersi dai colpi del nostro cecchino, non sapendo da dove il nemico può aver premuto il grilletto. Più volte ho notato un bersaglio nascondersi dietro ad un riparo dalla parte sbagliata, facilitandomi non poco il compito di colpirlo.
Altro aspetto dell’intelligenza artificiale riguarda la capacità e velocità di reazione: se durante i conflitti a fuoco i nemici possono rivelarsi tatticamente preparati e (a difficolatà più alte) letali, durante le fasi stealth i loro riflessi fanno dieci passi indietro, rivelandosi disattenti e facilmente ingannabili.

“Non è un obbligo, è solo un incentivo…”

I frequenti checkpoint e la mancanza di prontezza nemica in quelle circostanze fa capire (ovviamente) che il titolo punta a incentivare il videogiocatore ad agire con cautela, silenzio e discrezione. Un’ulteriore prova a sostegno di ciò è il fatto che, allontanandosi da una zona dove i soldati sono in stato di allerta, si potrà successivamente ritornare con le guardie tornate alle loro postazioni, come se nulla fosse accaduto.

L’Italia ai tempi del fascismo

La scelta di ambientare l’intero gioco nel nostro paese è senza dubbio un elemento che apprezzo: i paesaggi, le città e l’atmosfera che ci circondano ci fanno subito pensare all’Italia dell’epoca, con tedeschi, fascisti e partigiani a lottare e a combattere senza darsi tregua. Il tutto è contornata da un ottimo lavoro grafico, che per quanto non sia sufficiente a pareggiare i conti con i titoli più noti, dimostra di avere comunque tante cose belle da mostrare. Texture discretamente curate, pochi errori grafici e tempi di caricamento non esagerati rendono piacevole l’esperienza con Sniper Elite 4. Alcuni modelli, purtroppo, non hanno fatto quel passo avanti necessario per portare il realismo ad un livello superiore. Lo stesso personaggio principale sa molto di “già visto”, proponendo delle sembianze già riproposte da altri titoli più e più volte.

La musica adatta alla circostanza

Il comparto audio fa il suo, proponendoci delle tracce piacevoli, coinvolgenti e che aiutano a immedesimarsi nel panorama italiano della storia.
Sebbene non ci siano delle tracce particolarmente memorabili all’interno di Sniper Elite 4, ci sono state comunque alcune musiche che si sono distinte più di altre. Insomma, ad un livello di colonna sonora che fa decisamente bene il suo dovere si aggiungono sporadicamente delle opere ancora più ispirate, capaci di andare oltre.
Ultima nota riguarda il doppiaggio, dove ho apprezzato tantissimo il lavoro svolto da Roberto Draghetti, il doppiattore di Karl Fairburn.

Multiplayer e cooperazione

Un paragrafo a parte vorrei dedicarlo alla sezione multiplayer del gioco. Oltre alla campagna in singolo, il titolo mette a disposizione diverse modalità di gioco da completare con altri giocatori.

Le diverse possibilità del multigiocatore:

In primis, c’è la possibilità di completare la campagna con un altro giocatore, aggiungendo il fattore collaborazione agli altri che Sniper elite 4 propone. Poi c’è la modalità sopravvivenza, dove lo scopo è sconfiggere diverse ondate di nemici; c’è il classico deathmatch, dove è presente una variante interessante chiamata “attraversamento vietato”, dove le fazioni saranno tenute lontane da una zona intermedia invalicabile; c’è la modalità “re della distanza”, dove vince chi ha la somma delle distanze di uccisione più alta; ultime, la modalità controllo, dove recuperare e difendere delle risorse, e la modalità osservazione: in questo ultimo caso, due giocatori affrontano la campagna collaborando, uno con il fucile da cecchino, l’altro con l’arma automatica. Questa è forse una delle modalità più interessanti, perché porta la necessità di una collaborazione ben studiata ad un livello superiore.

Giudizio Finale:

Sniper Elite 4 propone la maggior parte dele meccaniche che hanno reso celebre la saga in chiave migliorata, con una trama gradevole, un’ottima interazione con l’ambiente e un gameplay adatto agli amanti del genere. Approccio tattico e libertà d’azione sono le chiavi del successo di questo titolo, che dimostra notevoli miglioramenti praticamente sotto tutti i punti di vista, anche se non arriva ad eccellere in alcuni di essi.
Pur non riuscendo a competere con i grandi titoli a livello grafico e pur non nascondendo diverse lacune dell’intelligenza artificiale, il gameplay e l’evidente impegno mostrato da Rebellion Developments per creare un prodotto di qualità non possono che strapparmi un sorriso, oltre ad un meritato (anche se metaforico) applauso.

Voto finale: 7.7

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Videogiocatore da tempo immemore, con la passione per questo mondo che non ha minimamente risentito dei 25 anni trascorsi a giocare.

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