Ni No Kuni 2 – Sei proprio tu, Dark Cloud?

Questo articolo tratta di una mia esperienza con Ni No Kuni 2- Il destino di un regno. Se vi siete persi il mio articolo su questo gioco, potete recuperarlo a questo link:

Ni No Kuni 2 – Gavio Games World

Un veloce premessa per cominciare

Ni No Kuni 2- Il destino di un regno è un gioco sviluppato da Level-5 dove sono presenti numerosi attività diverse da svolgere. Una di queste attività prevede di addentrarsi all’interno di nove luoghi misteriosi e pieni di mostri chiamati Labirinti Onirici. Tali luoghi sono formati da diversi piani da esplorare, dove si possono trovare mostri, tesori e opportunità di ogni genere. La mappa dei vari piani non è disponibile, quindi dovete affidarvi al vostro senso dell’orientamento (e, più avanti, a qualche “aiutino”). Inoltre, potete recuperare delle sfere con la quale si possono effettuare scambi e ottenere un calo dell’indicatore di pericolo: quest’ultimo, infatti, comincia a crescere non appena entrate nel labirinto e smette di farlo solo in rare occasioni (oppure se raggiungete l’ultimo piano). Questo elemento caratteristico di questi luoghi è la causa principale dei miei guai narrati in questa storia e il motivo del nostalgico flashback che ha permesso a Ni No Kuni 2 di riportarmi indietro nel tempo, precisamente a quando giocavo per la prima volta a un gioco per Playstation 2 che ho adorato tantissimo: Dark Cloud.

Un labirinto come un altro

Tutto è iniziato da una circostanza abbastanza comune a tutti coloro che hanno già avuto che fare con questo gioco. All’interno di una grotta ho trovato l’ingresso di un labirinto onirico. Siccome non volevo andarmene per poi tornare in un secondo momento, decido di entrare subito, pensando di essere all’altezza della situazione “dall’alto” del mio livello 50.
I primi piani non cominciano male: sebbene io non stia recuperando uno straccio di equipaggiamento decente, il livello di pericolo rimane costantemente basso e i mostri restano al loro “misero” livello 40 (più o meno).

Una svolta imprevista

A un certo punto mi ritrovo però all’interno di due piani piuttosto grandi da esplorare, dove recupero due armi niente male (un martello e una pistola) e acquisto un paio di livelli con alcuni personaggi. Purtroppo, nel frattempo, la pericolosità è iniziata a salire, e con essa il livello dei nemici, che è arrivato circa al 46.
Continuo ad avanzare, con i mostri che continuano a subire i miei pesanti colpi e che non sono ancora in grado di darmi problemi. Ma questo, purtroppo, era solo l’inizio.

Gestione complicata…

La situazione peggiora, con le sfere da raccogliere che non bastano mai per fare quello che devo. Tramite il loro utilizzo posso abbassare i livelli di pericolo, aprire alcuni forzieri e cogliere diverse opportunità, quando (chiaramente) si presentano. I costi per rendere meno insidiosi i nemici dell’area stanno tuttavia crescendo e ormai non riesco più a raccogliere sfere a sufficienza. A causa di ciò lascio persino indietro un forziere, attraversando la porta del livello successivo senza mai scoprire cosa contenesse. Naturalmente, un ritorno al piano precedente in un secondo momento non è possibile (un modo c’è, ma al suo ingresso lo si troverà completamente diverso da come era la volta precedente).

…Mooolto complicata!

Il pericolo ha ormai raggiunto le vette più alte, con il livello 5 (il massimo) che si avvicina minacciosamente. Cerco di accumulare sfere, ma non ne riesco ad avere abbastanza per pagare un suo abbassamento. I nemici non sono difficili da battere, ma l’ultimo piano del labirinto prevede sempre lo scontro con un boss, il cui potere è fortemente condizionato dal pericolo che incombe sui personaggi. So di dover tenere conto di questo, soprattutto perché prima di raggiungere un altro piano c’è sempre la possibilità di uscire dal labirinto onirico, perdendo i progressi fatti al suo interno ma conservando punti esperienza e oggetti recuperati (cosa che non accadrebbe in caso di Game Over).

Il primo incontro con i cioffi in Ni No Kuni 2

Ultimo piano, dentro o fuori?

Raggiungo l’ennesima porta onirica che è in grado di trascinare la mia squadra al piano successivo. In quel momento, il gioco mi avvisa che il prossimo sarà l’ultimo piano.
“Proprio adesso c’è l’ultimo piano?!” mi ritrovo a pensare. Ho accumulato 92 sfere e poco lontano da dove mi trovo c’è un forziere speciale che me ne chiede 40 per la sua apertura. Che faccio? Le opzioni, per quanto ne so io in quel momento, sono quattro, legate tutte a due domande molto semplici: affronto il boss oppure no? Apro il forziere oppure no?

Apriamo una parentesi sugli ultimi due quesiti

Per molti di voi penso sia ovvio capire il motivo per cui mi sono posto la prima domanda, ma forse può risultare poco chiaro il motivo per cui mi sono posto la seconda. La ragione è semplicemente questa: nell’ultimo piano, oltre al boss, possono essere presenti due cose che in quel momento mi avrebbero potuto aiutare tantissimo: delle sfere e una statua. La statua (vale in tutti i labirinti) è in grado di abbassare il pericolo offrendo delle sfere in cambio. Recuperandone altre 8 avrei potuto pagare l’ipotetica richiesta di 100 sfere per riuscire ad affrontare il boss con molti meno problemi. Naturalmente, non si può essere certi di nulla, non solo perché non è detto che le sfere mancanti si trovino, ma anche perché non è certa la presenza della statua stessa, senza la quale non potrei fare nulla, anche possedendo il necessario. Aprire o meno il forziere in questione, perciò, può avere delle conseguenze importanti.
La scelta giusta, anche col senno di poi, secondo me prevedeva l’apertura del forziere e la fuga dal labirinto onirico, soprattutto perché avevo già intuito il livello del boss e la quantità di guai che avrei trovato contro di lui.

“Non aprite quella porta”

Come al solito, se da una parte la logica mi imponeva un opzione più “conservativa”, dall’altra il videogiocatore che era in me aveva già aperto il forziere e si era buttato dentro l’ultimo piano.
L’apertura dello scrigno, sia chiaro, non fu una semplice scelta istintiva: mi ero convinto semplicemente di non poter comunque recuperare le otto sfere mancanti, anche con la statua che ad attendermi una volta oltrepassata la porta. Decisi di affrontare il boss, sicuro di me e della forza del mio gruppo, certo di poter sconfiggere qualunque cosa ci fosse alla fine del labirinto.

Manticora, livello 60!

Attraverso la porta, trovo la statua che mi chiede 100 sfere. Mi guardo intorno, ma ne recupero solo 4. Così mi consolo, pensando che se anche non avessi aperto il forziere precedentemente trovato, non avrei comunque potuto fare nulla in seguito.
Il boss in questione è una Manticora al 60.
Io sono equipaggiato male per essere uno con i personaggi al 50, figuriamoci se sono in grado di affrontare una creatura che ha dieci livelli in più. Tuttavia ormai sono in ballo, quindi tanto vale combattere.

Battaglia difficile, ma Solario aiuta!

Inutile dire che lo scontro è fin da subito parecchio complicato.
Molti dei miei attacchi riescono a infliggere danni, ma pochi riescono realmente a fargli male. I suoi, in compenso, fanno malissimo. Gli alleati controllati dall’IA se la cavano bene a schivare i colpi, ma la Manticora quando colpisce è devastante. Per fortuna, fino a quel momento, evitare i suoi assalti non mi riesce particolarmente difficile.
Solario mi lancia una sfera dorata dopo qualche minuto. Una benedizione, date le circostanze. Con quella sfera posso lanciare tutti gli attacchi speciali che ho senza consumare punti magia (o mana). Purtroppo, la cosa è temporanea, ma riesco comunque a sfruttarla bene per infliggere molti danni.

La reazione del Boss!

Svanito l’effetto, il mio gigantesco nemico reagisce in fretta, cogliendomi di sorpresa: mi colpisce una volta, provocando una perdita notevole di punti vita. Mi rialzo, nel tentativo di non far rimanere fermo Evan per troppo tempo. Purtroppo, quasi leggendomi nel pensiero, non faccio in tempo a girare la telecamere che il mostro si ripropone con un attacco pesante. Mi prende in pieno, ed Evan finisce Ko. Tocca a Roland, che deve riuscire a rimpiazzare il re di Eostaria per un po’ in questa lotta per la sopravvivenza.
Lo scontro proseguirà su questa linea, costringendomi a rianimare di tanto in tanto i compagni caduti. Il mio avversario perde vita, ma non perde colpi: continua a sorprendere i miei alleati, a muoversi, e lascia poco spazio ai nostri attacchi più potenti.
Se penso a quanti di quei nemici come lui ho eliminato qualche ora di gameplay dopo mi viene da ridere e quasi non mi capacito di quella fatica fatta in precedenza.

Evan, protagonista di Ni No Kuni 2, accompagnato da Roland e Shanty

Un Fendente, è bastato questo!

Qualche minuto dopo sono ancora con Evan, nel bel mezzo della lotta, a menare fendenti e a schivare attacchi pericolosissimi. Il re utilizza le spade come arma primaria, con la quale può utilizzare attacchi leggeri o pesanti. Quando ne ho la possibilità, mi piace cercare di combinare gli attacchi assieme per creare lunghe combo che infliggono molti danni. La Manticora, allontanandosi dal gruppo, si era preparata a scagliare il suo potente incantesimo curativo. Naturalmente, so di doverlo impedire ad ogni costo, e mi lancio su di lei utilizzando un’abilità speciale. I numerosi colpi vanno a segno, e l’enorme creatura cade a terra, momentaneamente stordita. Sferro un altro attacco speciale, mantenendo alto il livello di aggressività, intenzionato ad approfittare al massimo della situazione favorevole

Flashback!

Proprio in quel momento, mentre Evan scaglia un pesante fendente dall’alto in basso con un balzo in avanti, riaffiora nella mia mente un ricordo che ritenevo ormai smarrito nella mia memoria.
“Dov’è che ho già visto un fendente simile? Mi sembra famigliare…” continuo a pensare. Poi guardo l’inquadratura della telecamera, le mura della caverna e Il re di Eostaria, Evan, un bambino protagonista di una “favola”. Poi penso ai labirinti, al fatto che sono suddivisi in piani, al fatto che all’inizio non hai mai una mappa che ti dica dove andare e al fatto che non sai dov’è l’uscita.
“Ecco dove l’ho già vista! Toan in Dark Cloud! Una delle sue tecniche speciali era il “fendente al volo”!”.
Riaffiora tutto in un secondo, mentre la battaglia si fa sempre più difficile nonostante il nemico stia accusando i miei colpi.

Coincidenze un po’ particolari (e anche un po’ immaginarie)

Dark Cloud, gioco (neanche a farlo apposta) sviluppato da Level-5 e uscito nel 2000 per Playstation 2. Ho giocato a quel titolo per una quantità di ore indicibile, tuttavia lo avevo completamente dimenticato. Senza entrare troppo nei dettagli, in quel gioco dovevi addentrarti in alcuni labirinti, composti da numerosi piani, alla cui fine trovavi un boss da sconfiggere. All’inizio di ogni piano, non avevi una mappa ma la potevi trovare nel piano stesso, oppure la sbloccavi a mano a mano che esploravi. I piani erano infestati da mostri che potevi affrontare con Toan (il protagonista, per l’appunto) oppure con altri personaggi del team. La telecamera aveva (nella mia testa) la stessa identica inquadratura di quella di Ni No Kuni 2, e persino i movimenti e la sua fluidità erano pressoché identici. I personaggi principali, in entrambi i casi, sono i portatori di un animo puro, possessori di una morale impeccabile e di un animo buono; in pratica, sono perfetti fin dall’inizio per ricoprire il loro ruolo.
Nonostante si parli di due titoli con delle palesi differenze di trama, di ambientazione e di gameplay, i due videogiochi hanno delle caratteristiche in comune che mi hanno fatto tornare alla mente degli splendidi ricordi.

Un'immagine tratta dal videogioco Dark Cloud per Ps2
Una vecchia immagine in mio possesso tratta da Dark Cloud per Ps2. Per quanto notevoli siano le differenze (soprattutto a livello grafico), alcune scelte concettuali di gameplay risultano tuttavia simili, per me.

Il lieto fine

La storia, per mia fortuna, finisce bene: il mostro, dopo aver causato un altro paio di K.o, viene finalmente sconfitto da un’ultima, fondamentale, sfera dorata di Solario, capitata in un momento favorevole e che ha messo la parola “fine” ad una battaglia un po’ complicata. Quel che è successo in quell’ultimo piano, però, ha cambiato totalmente il mio modo di vedere quei labirinti ovviamente. Prendo le ultime cose e attraverso l’ultima porta prima dell’uscita. Missione compiuta!

Epilogo

Vi ho raccontato questa storia perché successivamente non sono più riuscito ad affrontare un labirinto onirico senza ripensare a quel gioco di quasi vent’anni fa e per proporvi un paio di argomenti che riterrei piacevole affrontare. Innanzitutto, mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi che legge questo articolo conosce il sopracitato Dark Cloud per Ps2. Poi, sarei curioso di sapere se vi è mai capitato di giocare ad un gioco che avesse un dettaglio particolare che ve ne ha ricordato un altro, che magari non ha niente a che fare con il primo e magari uscito molti anni fa. Sbizzarritevi.
Il mio esempio di prima tratta di due giochi della stessa casa videoludica, quindi tutto sommato non è una circostanza così straordinaria. Tuttavia, una delle parti che ritengo più interessanti della vicenda è proprio questa: Dark Cloud è un gioco molto datato e che avevo completamente rimosso. In più, in un momento di nostalgia, ho riacceso la mia vecchia Playstation 2 e ho giocato qualche minuto con quel videogame, proprio come “ai vecchi tempi”.

I due giochi si assomigliano… in niente!!!

Ovviamente, dopo pochi secondi, mi resi conto che in realtà i titoli erano veramente molto diversi sotto quasi tutti i punti di vista, e che solo alcuni piccoli dettagli di poco conto accomunavano effettivamente le due opere di Level-5. Sia chiaro, ciò non mi ha impedito di perderci comunque un paio di ore, restando incollato allo schermo proprio come quando lo giocai per la prima volta.
Un altro aspetto singolare di questa vicenda sta nel fatto che i ricordi in questione sono riaffiorati in un momento abbastanza comune, all’interno del gioco: quel fendente Evan lo esegue con una certa frequenza e di labirinti onirici ne avevo già completati un po’. Nulla, però, era accaduto nella mia memoria prima di quel momento.
A questo punto, perciò, sono curioso di conoscere la vostra esperienza, al riguardo. Chissà quanti di voi avranno una storia da raccontare…

Il tuo Voto

Videogiocatore da tempo immemore, con la passione per questo mondo che non ha minimamente risentito dei 25 anni trascorsi a giocare.

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