Il complotto delle lepri e dei conigli
Di recente ho avuto a che fare con due titoli piuttosto interessanti: Rise of the Tomb Raider e Kingdom Come Deliverance. Pur essendoci di mezzo ragioni molto diverse, entrambi i giochi mi hanno divertito, facendomi giocare per parecchie ore e per parecchi giorni.
Se volete saperne di più circa Rise of the Tomb Raider e la mia opinione su questo gioco, vi invito a dare un’occhiata a questo articolo:
Rise of the Tomb Raider – Gavio Games World
Ora, lungi da me il voler fare paragoni con titoli così diversi, ma il caso vuole che ci sia un elemento in comune ad entrambi i titoli che in qualche modo mi ha fatto venire in mente una storia da raccontare: la caccia.
Una sorta di maledizione:
La caccia in questi due videogiochi può essere affrontata con metodi e strategie differenti, ma l’uso di arco e frecce (unite a un pizzico di componente stealth, all’occorrenza) rappresentano una tattica piuttosto comune, su cui più volte ho fatto affidamento.
Vi è un altro punto in comune che dovrebbe cominciare a farvi capire dove voglio andare a parare: per ragioni diverse, la mira con l’arco in Kingdom Come Deliverance e Rise of the Tomb Raider non è proprio la cosa più semplice da padroneggiare. Nel primo, l’assenza del mirino ti costringe a svariati tentativi prima di centrare il bersaglio. Questo accade soprattutto all’inizio, quando le abilità del buon Henry non sono fenomenali; nel secondo, ahimé, si tratta di un piccolo difetto della mira a distanza ravvicinata che purtroppo coinvolge anche le armi da fuoco.
La vera storia comincia ora!
Cacciare animali semplici come lepri e conigli in condizioni del genere può rivelarsi un po’ più complicato, soprattutto perché sono piccoli e non sono certo lenti a correre. Nel mio caso, e qui comincia la vera storia, definire questa caccia una cosa “complicata” temo non sia affatto sufficiente. Per intenderci, la prima volta su Kingdom Come Deliverance ho impiegato 17 frecce per uccidere un coniglio. Diciassette! Pensate siano tante?! Bene, perché in realtà molte le ho raccolte ancora intatte e le ho riutilizzate, quindi siamo ben oltre la ventina.
Rise of the Tomb Raider non è stato da meno: persino Lara Croft a un certo punto voleva girarsi e chiedermi se la stavo prendendo in giro. La sua espressione era ormai diventata un misto di esasperazione e di sofferenza, e non era a causa del freddo…

Una maledizione di vecchia data
Date le difficoltà incontrate sul prodotto di Warhorse Studios e su quello di Square Enix, la mia mente è tornata indietro nel tempo, focalizzandosi su un gioco Ubisoft: Assassin’s Creed III. Probabilmente avrete già capito, ma giusto per essere certo che a nessuno rimanga il dubbio, Connor poteva andare a caccia di lepri. O almeno, ogni tanto ci provava. Perché con il mio aiuto ne ha catturate ben poche, e quelle poche le ha prese dopo una corsa da maratoneta durata centinaia di metri. Ancora oggi quando riguardo la custodia del Cd di quel gioco mi sembra di avere il fiatone (ok, questo non è vero. Però rende l’idea).
Oltre al danno…
I videogiochi, neanche a farlo apposta, sembrano conoscere questo mio tallone di Achille, al punto che ci fu un titolo che mi fece davvero pensare ad una persecuzione ai miei danni.
Tra l’altro, il gioco in questione non ha a che fare con le aziende sviluppatrici che ho citato pocanzi. Questo per dimostrare che, sebbene non ci siano connessioni tra i giochi e coloro che li hanno creati, la mia difficoltà oggettiva con questa attività è innegabile e onnipresente al di là del gameplay. Tale titolo altri non è che il buon Red Dead Redemption, il primo della saga di Rockstar Games.
Con tutto il bene che posso volere ad un gioco veramente splendido, non posso tuttavia fare a meno di notare la “crudeltà” che hanno saputo dimostrare in questa circostanza. Ovviamente, tale aspetto, non riguarda minimamente le sparatorie e i pericoli che si corrono in generale, ma riguarda sempre la caccia.
…La beffa!
Sono presenti ovviamente i conigli, che per quanto diversi dalle lepri, diciamocelo, a livello di videogames le differenze sono quasi zero.
Giustamente, alcuni di voi si domanderanno: ci sono bisonti, lupi, orsi e procioni, pensavi davvero di schivare sia le lepri che i conigli?!
La mia risposta è no, ovviamente, ma è qui che viene il bello: lieto di aver scoperto dell’assenza delle lepri, mi ero quasi “accontentato” del pensiero di dover usare il Dead Eye per andare a caccia di conigli, fino a che un giorno non scopro l’esistenza di un animale immaginario appartenente alla cultura folkloristica americana e che nella realtà non esiste neanche: il lepronte.

Non ridete! So che state ridendo, ma qui la faccenda è molto seria! (non è vero, tra un po’ mi metto a ridere anch’io).
Questo bizzarro incrocio tra una lepre e un’antilope, quali sembianze poteva mai avere? Quello di una lepre con un paio di corna, ovviamente! No, no ma continuate a dirmi che non c’è un complotto dietro tutto questo, continuate…
Un sequel ingannevole:
La situazione sembrava migliorata con il suo sequel, Red Dead Redemption 2, ma si trattava in realtà di uno specchietto per le allodole: infatti, sebbene ne riesca a far fuori parecchi anche per sbaglio (il cavallo ormai ne ha fatti fuori più di me), state pur certi che di uccisioni perfette me ne sono capitate poche. Sapete quante? Zero!
L’unica eccezione a questa curiosa regola sembra essere presente in Horizon Zero Dawn, dove sebbene continui misteriosamente a faticare, riesco tuttavia a rimediare sempre l’uccisione e i materiali che mi servono.
Uno… pseudo-finale
La storia in questione, al contrario di altre, non ha un vero e proprio finale, ma c’è un ultimo aneddoto da aggiungere: si parla ancora una volta di Red Dead Redemption 2, durante una sessione online. La situazione in cui mi trovavo era delle più comuni (una caccia a una taglia), e stavo affrontando una sparatoria presso un piccolo accampamento di banditi.
Eliminati i banditi e catturato il criminale, noto con piacere di essere completamente solo con una decina di corpi a terra che potrebbero avere qualcosa di utile (munizioni, oggetti di valore, ecc.).
Un buon bottino!
Decido di frugare nelle tasche di un primo soggetto lì vicino e trovo una pelle di puzzola in perfette condizioni. In quel momento capisco che c’è qualcosa che non va e inizio ad avere la sensazione che stia per succedere qualcosa di strano. Pochi secondi dopo salgo a cavallo con il capo dei criminali e due pelli di coniglio in perfette condizioni nell’inventario. Sì, avete letto bene, uno di loro le aveva con sé.
Bizzarro è il modo in cui il gioco sembra aver percepito il mio disagio con quelle creature e mi abbia fatto avere quegli oggetti in una maniera così imprevedibile.
Inutile dire che mi sono sentito un pessimo videogiocatore, almeno inizialmente. Col tempo ho semplicemente deciso di prendere atto del fatto che se non altro avrei avuto una storia da raccontare a qualcuno.

Ora tocca a voi raccontare una storia!
E voi? Vi è mai capitato di riscontrare nei videogame delle difficoltà su una cosa teoricamente molto semplice? Fatemelo sapere e non temete: probabilmente non sarà una difficoltà peggiore di questa che vi ho appena raccontato.
Continuate a seguirmi per avere altre storie su cui farvi due risate e restate aggiornati tramite i social, dove pubblico contenuti ogni giorno. Alla prossima!