Gamestop e Sleeping Dogs

Un’azienda, un gioco e una breve storia:

Una delle catene di negozi più conosciute del panorama videoludico è sicuramente Gamestop. 
Per diversi anni ho frequentato i loro punti vendita e ancora oggi mi piace andare a curiosare tra gli scaffali in cerca di un titolo, un’ispirazione, che mi convinca a provare un nuovo gioco. 
A volte non trovo nulla, è vero, ma tutto sommato è anche vero che è difficile trovare qualcosa nel momento in cui non sai bene cosa stai cercando, dico bene? 
In questo articolo vi racconterò la mia esperienza con Gamestop e una breve storia che la riguarda. Naturalmente, sarei ben lieto poi di conoscere le vostre nei commenti 😉

Tutti contro Gamestop?

Nonostante le premesse che potete leggere qui sopra possano far pensare ad un’azienda rispettata e in salute, purtroppo chi ne mastica di videogiochi sa già che non è proprio così: le azioni di Gamestop sono calate parecchio, nell’ultimo periodo, e il web ha più volte espresso opinioni molto negative sulla condotta dell’azienda stessa.
I prezzi, specialmente nelle valutazioni dell’usato, sono quasi sempre stati al centro della discussione, con assicurazioni e costi eccessivi a fare da sfondo. 

Nel mirino del web…

Come se non bastasse, ne ho sentite tante anche in merito a coloro che ci lavorano, nei punti vendita, giudicati spesso attraverso un caleidoscopio di insulti che non ho ovviamente intenzione di riproporre. 
Il mercato dell’usato, si sa, detiene gran parte del margine di guadagno di un normale punto vendita, complice il fatto che spesso i giochi venduti non sono altro che un acquisto fatto a prezzo ribassato da un cliente che non ha interesse nel tenere in casa il titolo in questione. L’articolo viene così rivenduto ad un altro cliente interessato a quel gioco, creando una sorta di “sistema di riciclo” che consente a molti di provare lo stesso prodotto utilizzando una sola copia del gioco. 
Fino a qui, nulla di nuovo. 

Perché, allora, queste pesanti critiche? 

Verrebbe da chiedersi, dunque, cosa ci sia di vero in tutto questo e quale sia la mia opinione in merito. 
La mia opinione, come al solito, non dà pienamente ragione a nessuno 😂Lo so, sono polemico, ma purtroppo (o per fortuna), non mi piace raccontare bugie quando penso che sia inutile farlo. 
Perciò, vorrei partire innanzitutto dicendo che alcune lamentele sulla questione prezzi sono secondo me motivate da ottime ragioni. 
Il costo dei giochi spesso si rivela incoerente, con innalzamenti e abbassamenti che non sembrano mai seguire una logica, al di là del fattore “rivalutazione”, con la quale non ho a che fare da tempo e sulla quale perciò non metterò giudizio. Il mio passato, tuttavia, ci tengo a precisare che purtroppo non aiuterebbe molto l’azienda.

Vi è mai capitato…? 

Mi sono ritrovato più volte a seguire l’andamento dei prezzi di due o più giochi neanche fossi un trader in cerca del momento giusto per comprare e vendere azioni. 
Ho più volte atteso il calo di prezzo per intere settimane di uno dei titoli di mio interesse, spesso con il più recente in netto svantaggio sul più datato. 
E poi, senza un’apparente ragione, mi ritrovavo un giorno (dopo qualche settimana, magari) all’interno del negozio con un rialzo del prodotto più economico e un repentino abbassamento del più recente, col risultato che i due giochi costavano uguale!
E stiamo ancora parlando di giochi nuovi! 
L’usato è ovviamente più suscettibile a queste variazioni, perché chiaramente le disponibilità sono diverse.
Non penso di essere l’unico ad aver notato questa cosa, magari fatemi sapere voi nei commenti se vi è mai capitato 😉

Il confronto fatale:

Un’altra critica che leggo spesso riguardante Gamestop è che molti giochi ordinati online su altri siti costano meno.
Su questo punto, statene certi, Gamestop è la prima a essersi resa conto del problema.
Gran parte del calo delle sue azioni è dovuto proprio alla crescita del mercato digitale e alle offerte online di altri siti che consegnano i prodotti a casa ad un prezzo più conveniente.
Aumentano i rischi di consegna di prodotti danneggiati o che non hanno le stesse caratteristiche descritte nell’offerta, ma sono quasi sempre rischi che le persone sono disposti a correre.
Sicuramente dovranno trovare una soluzione per contrastare questo pericoloso andamento verso il basso, anche se il Covid ovviamente non è stato di grande aiuto…
Parlando di costi, un aspetto che vorrei portare alla vostra attenzione riguarda un argomento un po’ più generico e che non riguarda soltanto la grande catena di videogiochi.

I giochi costano davvero troppo?

Senza girarci intorno, la mia risposta è un secco “no”, che sia da Gamestop o da qualche altra parte.
Le motivazioni che mi spingono a rispondere così non sono affatto legate ai costi ipotetici di produzione di un tripla A, costi della quale, peraltro, non so assolutamente nulla.
Sono in tanti nel mondo del web a sparare cifre e a discutere su questo aspetto. Con tutto il rispetto, però, molti di questi numeri sono campati per aria, inesatti e anche molto inutili ai fini delle varie discussioni.
Preferisco dichiarare apertamente di non essere a conoscenza di queste cifre e portare argomenti un po’ più soggettivi, che sicuramente non si trascineranno dietro alcuna verità assoluta, ma ci permetteranno di discutere di questo aspetto in maniera più costruttiva.

I videogiochi sono un hobby:

Ciò che mi ha spinto a rispondere “no” alla domanda precedente è dovuto principalmente al fatto che parliamo di un hobby.
Essendo quella dei videogiochi una passione e non una necessità primaria vera e propria, trovo inutile paragonare tre giochi pagati a prezzo pieno alla spesa che una persona fa per la propria famiglia nell’arco di un mese, come spesso mi è capitato di leggere in alcune discussioni nel web.
Mi spiace, ma le due cose per me non hanno motivo di essere correlate.
Trattandosi di una passione coltivata da ognuno di noi, ognuno dovrebbe dedicare ai videogames il denaro che ritiene giusto dedicarli, evitando paragoni senza senso dovuti ai sensi di colpa per la cifra spesa o alla semplice voglia di polemizzare su qualcosa.

Le vendite sono in aumento:

Alle ragioni del mio “no” va aggiunto anche il fatto che i videogiochi vendono tanto e vendono sempre di più!
I giochi vengono prenotati mesi prima che escano, assieme a Collector’s Edition e gadget vari.
Le persone spendono molto in videogiochi, moltissimo!
Se il prezzo fosse esageratamente alto ciò non accadrebbe, ne sono certo.
Il fatto che i prodotti registrino vendite sempre più alte e in aumento continuo, per me basta e avanza a ritenerne il costo non così eccessivo. Chiaramente parte di queste vendite sono aumentate grazie anche al numero sempre più alto di persone che si avvicina a questo mondo, ma ciò non rende le motivazioni citate poco fa meno valide, per quanto mi riguarda.

Le scelte di un gran taccagno:

Dal canto mio, essendo un taccagno come pochi, ho sempre scelto di non spendere troppo per questa mia passione.
Non vi è una ragione particolare, semplicemente non mi piace farlo.
Tuttavia, vi assicuro, ho una collezione comunque interessante e non mi sento meno videogiocatore di altri.
Certo, spesso mi capita di giocare ai titoli recenti con mesi di ritardo, ma la cosa risulta meno fastidiosa di quanto non si pensi.
Questo ragionamento, sia chiaro, non vuole essere affatto un invito a comportarvi in un modo piuttosto che in un altro e non vuole assolutamente essere un predica.
Tutto questo è semplicemente un tentativo di utilizzare la mia esperienza personale come dimostrazione del fatto che è possibile essere videogiocatori e divertirsi con i titoli più belli senza necessariamente dover spendere una fortuna.

I negozianti del Gamestop:

Menzionati a inizio articolo come individui incassatori dei peggiori insulti, i ragazzi che lavorano nei punti vendita Gamestop hanno più volte ricevuto critiche e offese da ogni parte del web.
Senza contare le numerose volte in cui sono stati i protagonisti assoluti di video e sketch, visti e rivisti più volte su YouTube e non solo.
Trovo di pessimo gusto l’insulto generalizzato e la mancanza di buonsenso di molti utenti a riguardo. Certe mancanze di rispetto lette online non sono belle da leggere in nessun caso, e questo per me non fa eccezione.
Inoltre, ahimè, spesso rido poco persino dei video ritenuti più divertenti che girano in rete sull’argomento.
Il motivo credo sia riassumibile in quattro parole: finora sono stato fortunato.

Sì, forse è solo fortuna…

Già, proprio così, i ragazzi che mi hanno aiutato a completare i vari acquisti all’interno dei Gamestop si sono rivelate persone normalissime, con la quale ho anche spesso scambiato due chiacchiere. Considerando le storie che leggo su Internet, posto che siano tutte vere (ne dubito molto…), ho tratto questa semplice conclusione e mi sono messo l’animo in pace.
A quanto pare, perciò, ho la fortuna di aver avuto a che fare con ragazzi simpatici dalla quale sono più volte tornato e dalla quale continuerò a tornare (previa chiusura di Gamestop, ovvio).
Alcuni di questi, tra l’alto, spesso si sono rivelati ottimi consiglieri in fatto di titoli da provare.
Qui, infatti, comincia la seconda (anche se più breve) parte di questo articolo.

Una visita come tante:

Un episodio che ricordo sempre volentieri si verificò un giorno durante una mia “perlustrazione” tra gli scaffali di uno dei negozi.
Ero l’unico cliente, in quel momento.
Al bancone c’era un ragazzo che doveva aver passato da poco la ventina e che stava sistemando delle cose al pc, poco prima di prendere alcune confezioni e dirigersi verso l’angolo Ps3 per sistemarle.
Mentre ero lì che osservava, sento lui che mi dice: “Hai bisogno?”.
Io gli rispondo che stavo dando un’occhiata, che ero alla ricerca di qualcosa a cui giocare e che non avevo le idee chiare.
Di solito, la risposta più comune che mi sento dire è una cosa del tipo: “Va bene, dai, se poi hai bisogno chiamami pure”.

Una conversazione inaspettata:

Lui, con mia grande sorpresa, mi chiede invece a cosa ho giocato di recente!
Iniziammo a raccontarci in due secondi le nostre recenti esperienze videoludiche, con la mia invidia che cresceva a dismisura a mano a mano che sentivo lui nominare alcune delle ultime uscite dell’epoca e il suo giudizio dopo averli finiti.
L’ultimo titolo a cui avevo giocato io era di quasi due anni prima, e prima di quello ne avevo terminato un altro che aveva ormai più di un anno.
Fu in quel momento che lui mi disse: “Comunque, se posso darti un consiglio low cost, da qualche parte forse c’è ancora Sleeping Dogs usato a 15, se non l’hanno comprato stamattina. Facci un pensiero, perché secondo me potrebbe piacerti!”.

“Lo compro o non lo compro?”

Gli risposi “ok”, ma sulle prime non ero convintissimo.
Su Sleeping Dogs non sapevo quasi nulla e non sapevo cosa aspettarmi. Poi ci pensai e mi decisi a cercarlo per dare una sbirciata al retro della confezione.
Lo trovai e lo osservai.
Chi me lo aveva consigliato aveva giocato parecchio e sembrava sapere il fatto suo. La sua proposta non aveva l’aria di essere un semplice tentativo di “rifilarmi” un gioco, anche perché, in fin dei conti, si parlava di una spesa inferiore ai 20 Euro.
Lo acquistai e lo portai a casa per provarlo, incrociando le dita nella speranza che fosse un bel titolo.
Completo l’installazione e mi avventuro nella Honk Kong dominata dalla Triade con il mitico detective Wei Shen.

Un clamoroso successo:

Botte, schiaffi, calci e pugni all’interno di una trama splendida, raccontata davvero bene e molto godibile.
Il gameplay possedeva le classiche meccaniche che a me piacciono tantissimo: azione, frenesia, ma con la necessità di osservare le mosse degli avversari, pronti a colpire alla prima disattenzione.
Tante combo, molti combattimenti e un protagonista che con le arti marziali era in grado di picchiare davvero chiunque.
Nonostante non mancassero i difetti, il potenziale di un simile progetto era per me enorme, soprattutto per quanto riguardava divertimento, attività extra ed esplorazione della città.
Insomma, il gioco mi piacque tantissimo!

Epilogo

La vicenda si concluse due settimane dopo, quando tornai in negozio e incontrai nuovamente la stessa persona che mi diede quell’ottimo consiglio.
Lo ringraziai per il suggerimento, ovviamente, anche se purtroppo ormai so che non lavora più da Gamestop (o almeno così mi è stato detto).
Naturalmente, sono consapevole del fatto che in ogni luogo e in ogni contesto ci sono persone che lavorano bene e persone che non lavorano bene, persone che ci sanno fare e altre che ahimé non se la cavano un granché.
Tuttavia, quando penso alla moda sviluppatasi negli ultimi anni di prendere di mira queste persone e di “fare di tutta l’erba, un fascio”, io penso sempre a tutte quelle volte che ho chiacchierato, conversato e mi sono confrontato con loro sui videogiochi, su questa bellissima passione che ci accomuna, e ho sempre pensato che forse, dopotutto, di colpe non ne hanno poi così tante come molti pensano.

Ora tocca a voi!

Vi ho parlato della mia esperienza personale con questa grande catena di videogiochi e vi ho raccontato di come le mie esperienze personali abbiano influenzato positivamente la mia opinione su Gamestop.
Ora, è arrivato il momento di raccontarmi la vostra esperienza e la vostra opinione in merito.
Chiunque di voi abbia già preparato dita e tastiera per scrivere le peggio cose, una richiesta: cercate di limitare i “termini coloriti”, per quanto possibile. Vorrei che questa fosse l’occasione per creare un vero e proprio confronto di opinioni rapportato anche (per non dire soprattutto) alle esperienze vissute.
Attendo con ansia futuri commenti 🙂
Nel frattempo, vi ringrazio per la lettura e… alla prossima 😀

Il tuo Voto

Videogiocatore da tempo immemore, con la passione per questo mondo che non ha minimamente risentito dei 25 anni trascorsi a giocare.

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