eFootball Pes 2020

Gli appassionati dei giochi di simulazione calcistica sanno che c’è quel momento in cui le competizioni si accendono e la solita domanda fa il suo ritorno come ogni anno: meglio PES o FIFA?
Rispondere a questa domanda non è mai stato così difficile: da una parte abbiamo Fifa, consolidatissima serie di Electronic Arts che però già al suo debutto con Fifa 20 ha avuto qualche problema tecnico in via di risoluzione; dall’altra abbiamo PES, prodotto da Konami e che da parecchio tempo vive all’ombra del suo concorrente, soprattutto in termini numerici.

Non si tratta solo di vendite…

Qui, però, non si parla di numeri, ma di qualità, e quest’anno il prodotto di origine nipponica ne ha portata parecchia. Uscito il 10 Settembre per Ps4, Xbox One e Microsoft Windows, eFootball PES 2020 (da ora in poi chiamato solo PES 2020, nell’articolo) ha portato con sé una quantità enorme di elementi da analizzare.
Andiamo con ordine.

Rivoluzione già dal Single Player

I primi segni di un cambiamento profondo nella serie si possono riscontrare già dalla modalità più conosciuta: la Master League. Al suo interno, oltre alla classica scelta di utilizzare la squadra reale o quella legata alla Master League, possiamo scegliere le sembianze del nostro allenatore, il cui profilo è selezionabile in mezzo a delle personalità di spicco all’interno del mondo del calcio. Possiamo quindi optare per Maradona, Cruiff, Zico, Gullit e altri.

Scelte di dialogo con poche conseguenze:

Il nostro allenatore spesso viene chiamato in causa per parlare con ufficio stampa, collaboratori e dirigenti. Gli argomenti sono molteplici, dalle formazioni a gli obbiettivi stagionali e altro ancora. A valorizzare questi momenti è la scelta multipla nelle risposte che possiamo dare, facendo così risaltare una personalità piuttosto che un’altra e rendendo un po’ più particolare l’avvicinarsi di ogni partita affrontata.
Questa opzione, purtroppo, alla lunga smette di entusiasmare come all’inizio, soprattutto perché non si ha la sensazione che una risposta faccia la differenza rispetto a un’altra (nella stragrande maggioranza dei casi). Resta, tuttavia, una novità interessante, soprattutto se si pensa alle sue possibilità di impiego futuro.

Interfaccia dei vari menù:

I menù proposti da Konami in questa modalità sono stati modificati, rispetto ai precedenti episodi, per permettere una navigazione più scorrevole. Tale cambiamento non è avvenuto solo per la Master League, ma coinvolge letteralmente tutto il gioco: dal menù della scelta tattica e di formazione a quello principale, dal menù della modalità Diventa un Mito fino ad arrivare a quello del My Club, controparte dell’Ultimate Team di Fifa.
Se da una parte la Master League ha subito notevoli rivisitazioni, dall’altra la modalità Diventa un Mito non offre pressoché nulla di nuovo. La sola cosa a cambiare, oltre ai menù, è il gameplay, elemento di novità dell’intero gioco.

Lionel Messi è tra i più forti giocatori del gioco (e non solo nel gioco…)

Un gameplay che vince… e convince!

Giocare a PES è piacevole come non lo era da moltissimo tempo, grazie ai numerosi implementi fatti da Konami e dal suo Engine eccezionale.
Il First Touch Impact, rivisitato per garantire una fisica del pallone e del controllo ancora più realistica, è solo uno dei tanti aspetti che ha permesso una realizzazione così accurata del gioco di simulazione calcistica. Certi movimenti, nonostante alcune persone tendano a non notarli, sono fondamentali per avere un’incredibile sensazione di realismo.
Accade continuamente, quando un giocatore stoppa una palla rasoterra, quando il ricevitore di un ottimo spunto filtrante non riesce ad arrivare sul suggerimento, fino ad arrivare ai tiri, ai cross e ai colpi di testa. In base all’orientamento del giocatore, e, perché no, anche alla sua bravura, spesso si possono notare incredibili errori di stop così come controlli di palla d’antologia.

Un’IA dalle mille risorse…

L’intelligenza artificiale, in PES 2020, è stata messa a punto per consentire modifiche tattiche davvero sensibili: utilizzare un attacco basato sui cross al centro piuttosto che sulla rotazione delle ali può fare molto la differenza, soprattutto per le varie resistenze dei giocatori e per la capacità generale della squadra di penetrare le difese avversarie. Pressare pesantemente a centrocampo può portare un numero elevato di palle recuperate, ma allo stesso tempo rende i centrocampisti esausti molto prima della fine della partita.

…Seppure con qualche difetto!

L’IA di PES non è ovviamente esente da difetti: capita a volte che i centrocampisti non sappiano bene cosa fare, senza contare che a volte ho riscontrato una pericolosa separazione tra i due (o tre) centrali di difesa, creando per l’avversario enormi spazi dove potersi all’occorrenza inserire. Da avversario, l’intelligenza artificiale propone modelli comportamentali davvero sorprendenti: alle difficoltà più alte, in caso di sconfitta, gli avversari diventano molto aggressivi, a tratti scorretti, e compiono uno sforzo collettivo enorme per aggredire il portatore di palla velocemente per poter avere la chance di recuperare lo svantaggio.

Il Finesse Dribbling:

Altro aspetto da analizzare è il Finesse Dribbling: grazie a questa nuova implementazione, i giocatori potranno effettuare numeri d’alta scuola per liberarsi della marcatura avversaria. Nonostante le difficoltà nel padroneggiare queste meccaniche con l’uso delle levette analogiche, la dinamica con cui avviene il dribbling ai danni dell’avversario offre uno spettacolo davvero niente male, oltre ad un risultato molto efficace. Liberarsi con un numero della marcatura per creare spazi e varchi nella difesa avversaria è appagante, oltre che bello da vedere. Nella realizzazione del Finesse Dribbling, Konami ha potuto contare sui suggerimenti di Andrés Iniesta.
E chi, meglio di lui, sa come superare l’uomo con tecnica e classe?

Parate mozzafiato… ma occhio al cucchiaio!

Se subire un dribbling avversario può creare una situazione spiacevole, non disperate: anche se l’attaccante arriva al tiro, il vostro numero uno può ancora evitare il fattaccio.
Sì, perché i portieri in PES 2020 non vanno affatto sottovalutati: il loro lavoro tra i pali si rivela spesso determinante per evitare di subire goal che sembrano già fatti. Certo, non parano tutto e non sono sempre impeccabili (non è che adesso potete evitare di difendere, eh!), ma non è raro che l’urlo del goal vi rimanga strozzato in gola a causa di un intervento miracoloso, specialmente quando ci sono portieri avversari di alto valore tra i pali.
Le criticità non mancano, soprattutto nelle uscite, dove spesso sono facilmente sorpresi dai pallonetti avversari.

Un L1 dispettoso…

Un’ultima nota (ahimè, negativa) riguardante il gameplay PES 2020 ha a che vedere con la selezione dei giocatori: a volte, richiamare un membro della nostra squadra si rivela purtroppo un’impresa troppo ardua, quasi come se fosse il sistema stesso a non riconoscerlo. Ciò costringe spesso il videogiocatore ad una repentina improvvisazione con un altro calciatore, portando con sé anche un po’ di frustrazione per l’evitabile istante di difficoltà.

Riproduzione dei giocatori ben fatta

Vedere i più grandi stadi europei riprodotti con una simile cura e una simile atmosfera è una gioia per gli occhi. I cori, il tifo e il palcoscenico sono elementi curati magnificamente e riescono a far immedesimare il videogiocatore nella partita. I volti dei giocatori, grazie alle numerose collaborazioni con i club più blasonati, sono realizzati in maniera molto dettagliata.
Ciò, tuttavia, non si limita ai calciatori più famosi: anche le altre squadre possono contare numerosi volti resi con qualità eccelsa, con le eccezioni che riguardano i giocatori delle leghe inferiori o comunque poco conosciuti.

Riproduzioni dettagliate anche nello stile:

I più noti sono riprodotti anche nel loro modo di giocare: Cristiano Ronaldo, sicuramente uno dei più noti al mondo, è riconoscibile non solo nel volto e nelle sembianze, ma anche nella corsa e nel modo di giocare.
Un altro esempio riguarda Lionel Messi, che ho trovato come giocatore chiave del My Club (di cui parleremo tra poco) e che ho quindi avuto occasione di provare spesso. Come per Cristiano Ronaldo, il numero 10 del Barcellona è pressoché l’esatta copia della sua controparte reale: il tocco di palla, il modo in cui punta l’avversario e l’abitudine di portare la palla con l’esterno del sinistro sono ricostruiti per far provare la sensazione di avere a che fare col giocatore vero. 

Spirito di gruppo e intesa di squadra:

Un’altra cosa, che però riguarda un po’ tutti i giocatori presenti nel gioco, ha a che fare con l’intesa tattica. In altre parole, ogni giocatore ha il suo modo preferito di giocare. Se la vostra tattica proposta sarà compatibile con essa, il giocatore tenderà naturalmente a giocare meglio, avere meno indecisioni e avrà la possibilità di essere più determinante in campo. Naturalmente, l’adattamento non è così semplice da mettere in pratica, per questo bisognerà fare un piccolo sforzo strategico per riuscire a creare il giusto metodo che vada bene a tutti, ai videogiocatori e alla squadra che controllate. 

Per intenderci…

Ancora una volta, Messi fa ad esempio: proposto come ala destra per effettuare dei cross, rende tatticamente un po’ più di un buon giocatore. Schierato col falso 9 e spostando l’attenzione sul possesso palla, è praticamente inarrestabile. Trova spesso la giocata di prima e lo spazio per il suo pericolosissimo taglio al centro, oltre (chiaramente) ad avere spesso l’opportunità di mettere a segno dei formidabili passaggi filtranti. Ovvio, parliamo di uno dei più forti del gioco, perciò molto probabilmente saprà rendersi utile in qualunque dei suoi ruoli.
In ogni caso, dovrete spesso avere a che fare con un altra questione tattica: in Pes 2020 Messi può controllare praticamente ogni pallone e passarla di prima intenzione dove vuole, ma gli altri magari no. Sembra una cosa ovvia, ma avere intorno giocatori che non riescono a rendere su quel tipo di gioco influisce molto, anche con il formidabile attaccante dalla vostra parte.

Questo video che vedete qui sopra, estratto dal profilo Instagram di Gavio Games World, mostra gli effetti del First Touch Impact di Pes 2020.

Grafica da applausi

Come già accennato prima, la resa estetica del titolo Konami quest’anno ha fatto passi da gigante, proponendo una qualità altissima per i campi di gioco e per le riproduzioni dei calciatori. Ciò è dovuto anche al nuovo impegno preso con le licenze che hanno fatto prendere una strada diversa a Pes e che lo hanno portato sulla giusta via per creare una simulazione calcistica degna di nota. Certo, il lavoro da fare in questi termini è ancora tantissimo, ma se si pensa alle passate edizioni, il miglioramento è piuttosto evidente. 
A livello tecnico, nelle partite offline ho riscontrato dei rarissimi casi in cui ho avuto un leggero calo di fotogrammi al secondo. Non si è mai trattato di casi in cui ho avuto problemi “in campo” a causa di ciò, tanto che a volte, per quanto ne so, potrebbe essere successo senza che nemmeno me ne sia accorto. 

“Nihil sub sole novum”, diceva un antico detto…

Un ultimo aspetto che vorrei sottoporre alla vostra attenzione riguarda ovviamente la telecronaca italiana: Fabio Caressa e Luca Marchegiani hanno infatti il compito di informare i telespettatori di ciò che accade sul campo di gioco. Le presentazioni iniziali a cura di Caressa sanno di frase registrata in maniera quasi comica, tanto che, nonostante si tratti teoricamente di un difetto, a tratti l’ho trovato divertente. Il commento tecnico e i racconti degli eventi, purtroppo non sempre coincidono con la reale situazione sul campo da gioco, complice anche la limitata disponibilità di frasi messe a disposizione. Non solo, spesso a non coincidere sono anche i toni con cui vengono pronunciate alcune parole, rendendo ancora più palese il discorso “registrazione”.

Il Multiplayer!

Elemento fondamentale di ogni gioco di simulazione calcistica, il multigiocatore permette agli utenti di tutto il mondo di sfidarsi con le proprie squadre preferite o con quelle personalizzate. Le modalità proposte da PES 2020 sono molteplici, anche se in realtà le novità proposte si limitano praticamente alla sola modalità Matchday. 

Eventi temporanei:

Il Matchday non è altro che un evento a tempo limitato, prevede la scelta di una delle due fazioni proposte e che rappresentano delle squadre che nella realtà di devono affrontare per davvero. A quel punto, come rappresentanti di tale squadra, si sfidano i giocatori delle altre fazioni per ottenere punti evento, premi, crediti e la possibilità di giocare la finale come rappresentanti del proprio team scelto.

Ottime ricompense!

Tali eventi sono limitati in termini di tempo e di orari, ma i premi ottenibili ammetto che potrebbero fare gola a molti. Che sia un caso oppure no, ho avuto il piacere di incontrare avversari davvero in gamba, non solo a livello di formazioni, ma anche a livello di abilità messe in campo. Giocare al Matchday si rivela perciò appagante e mette subito in mostra i difetti peggiori della vostra squadra, rendendo questa proposta un’ottimo modo per studiare diverse tattiche e soluzioni di gioco. 

Squadra che vince…

Per quanto riguarda il My Club, Konami ha ben poco da offrire di nuovo, con i giocatori che devono scegliere nome, allenatore (e quindi modulo), divisa e stadio poco prima di poter iniziare il loro cammino verso la cima della classifica globale. La squadra iniziale non sarà ovviamente delle migliori (bisogna accontentarsi), ma i primi campioni non tardano tantissimo ad arrivare.
Certo, per avere più di tre o quattro top player bisogna faticare e vincere parecchio, ma tutto sommato PES 2020 offre tutto ciò che serve per iniziare a trovare giocatori interessanti con cui iniziare a costruire formazioni soddisfacenti. 
Pertanto, se inizialmente non siete contenti del vostro team, non gettate la spugna!
Cominciate a giocare e a competere con gli altri giocatori alle prime armi, e presto otterrete anche voi la formazione dei vostri sogni!

Guerre tra Clan!

Ultima modalità che, per quanto aggiunga poco di nuovo, reputo potenzialmente divertentissima è la co-op online. Qui si possono organizzare dei clan dove giocare partite 3 vs 3 con squadre personalizzate e non. Radunarsi con gli amici e affrontare gli avversari di tutto il mondo è sicuramente una delle attività che mi attira di più. Purtroppo, ahimè, ho avuto finora poche occasioni per poter sfruttare questa possibilità. Tuttavia, è bene precisare che in questo caso vi sono dei livelli personali da scalare, grazie ai punti conquistati dalle vostre azioni in campo, dalle palle recuperate agli assist forniti, fino ad arrivare naturalmente ai gol segnati. 

Un problema terribile!

Un problema che ho riscontrato nelle partite online, in generale, è la difficoltà della connessione nel riuscire a garantire una buona fluidità di gioco.
Inizialmente ho pensato fosse un problema solo mio, ma purtroppo altre testimonianze hanno confermato che il lag rende veramente le cose difficili.
Spero si possa risolvere velocemente il problema, anche perché le modalità proposte online meritano davvero di essere giocate.
La Co-op Online, soprattutto, era una di quelle modalità a cui mi sono affezionato molto. Se non ci credete, date un’occhiata al Canale YouTube di Gavio Games World:

Gavio Games World – Youtube

Fifa e Pes, una lotta infinita!

In definitiva, Pes 2020 sembra aver dato una nuova spinta verso l’alto alla serie, grazie ad un gameplay che diverte come non lo faceva da tempo. Molto è il lavoro da fare con le licenze e tanti sono gli elementi migliorabili, ma una cosa è certa: quest’anno il suo rivale storico ha certamente un avversario degno da battere. 
A livello di numeri e vendite, Konami non può certamente sperare di competere (a meno che non succeda qualcosa che io definirei “puro miracolo”), ma a livello di qualità Fifa non sembra così superiore rispetto agli altri anni, ma anzi, come citavo a inizio articolo, “mai come quest’anno la decisione si presenta così difficile da prendere”.

La scelta e le sue motivazioni

La mia scelta è abbastanza ovvia, considerando il titolo di quest’articolo. 
Aver optato per Pes 2020 dopo quasi dieci anni consecutivi di Fifa fa pensare, fa riflettere sul fatto che forse Electronic Arts ha peccato di entusiasmo, commettendo anche degli errori di gestione che hanno favorito l’improvviso ritorno del team Konami. Quest’ultimo, oltretutto, è parso fin da subito molto più sicuro del suo prodotto (soprattutto per quanto riguarda il gameplay), attaccando il mercato con tutte le sue forze per cercare di strappare nuovi videogiocatori dalle grinfie del suo acerrimo rivale sportivo.

Il giusto messaggio per un’ottima campagna pubblicitaria

Il gameplay credo sia stato determinante, in questo senso: nonostante Fifa presenti un’ottima gestione della carriera che poco ha da invidiare alle novità introdotte da Pes 2020, il gameplay proposto da EA è parso privo di ambizione e grinta, nonostante l’introduzione di Fifa Volta. I nuovi elementi proposti dal team Konami sono invece sembrati molto più convincenti, più ambiziosi e detentori di entusiasmo e fiducia nei propri mezzi.
Il marketing, in questo, ha fatto una differenza enorme, secondo me. 
Konami ha gestito la propria campagna pubblicitaria in maniera sublime, per quanto mi riguarda, comunicando con i messaggi giusti con i videogiocatori e convincendone molti (me compreso) a cambiare.

Giudizio Finale:

Perciò, nonostante sulla carta ci siano molte cose da migliorare, il mio voto a questo titolo risulterà piuttosto alto, complice il fatto che vorrei premiare il tentativo dell’azienda nipponica di (ri)mettersi in gioco con un progetto molto più ricercato ed entusiasmante delle passate edizioni. 
Il tutto, ovviamente, augurandomi che proseguano su questo interessante cammino.

Voto Finale: 8,7


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Videogiocatore da tempo immemore, con la passione per questo mondo che non ha minimamente risentito dei 25 anni trascorsi a giocare.

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