Ars Magica – Un gioco di ruolo poco conosciuto
In questo nuovo articolo (che pubblico colpevolmente dopo diverso tempo di assenza, mi dispiace) parliamo di un “gioco” che, per la prima volta in questo sito, non possiede la parola “video” ad anticiparlo.
L’argomento è infatti Ars Magica, un gioco di ruolo in stile D&D che ho iniziato da un po’ e che mi sta piacendo davvero tantissimo. Ho deciso di scrivere questo articolo non solo per diversificare un po’ i contenuti del mio sito, ma anche per condividere con quante più persone possibili questa mia passione per il mondo fantasy, elemento che appartiene ovviamente in maniera piuttosto importante ad Ars Magica.
Oltre a ciò, mi piacerebbe conoscere e sapere qual è la vostra esperienza con questo tipologia di gioco, magari aggiungendo anche qualche racconto di episodi ed aneddoti divertenti a riguardo. A vostra discrezione 😉
Un’utile Scaletta
Per facilitarvi nella lettura di questo articolo (che rischia di essere un po’ lungo), ho inserito qualche piccola scorciatoia per permettervi di raggiungere velocemente i paragrafi che più vi interessano. Buona lettura!
Un acquisto d’impulso e un inizio travagliato
Un acquisto d’impulso:
Alcuni che mi conoscono mi hanno fatto un domanda abbastanza lecita:
“Gavio, ma come diavolo è successo che ti sei ritrovato con un edizione del ’94 (o giù di lì) di un gioco di ruolo che conosceranno forse in sei?”.
In realtà, la storia potrebbe sembrare poco entusiasmante, anche se io la considero abbastanza curiosa.
Ero ad una fiera con un mio amico, più precisamente il Coin Up di Cerea del 2020. Durante l’evento si potevano trovare retrogames, cabinati e un sacco di interessanti oggetti da collezione, oltre naturalmente a diversi articoli riguardanti i giochi da tavolo.
Uno degli espositori in questione possedeva diversi pezzi interessanti, che ha spinto il mio amico ad effettuare qualche acquisto. Mentre lui decideva cosa prendere, i mei occhi, illuminatisi all’improvviso neanche fossi in un Anime, si sono appoggiati sul manuale di Ars Magica, esposto in bella vista sul tavolo e che ai miei occhi sembrava quasi un’apparizione. Solitamente tendo a non acquistare mai niente d’impulso, ma, anzi, spesso aspetto anche troppo prima di decidermi.
Questo, purtroppo, a volte è un brutto difetto che mi porto dietro anche nella vita reale, ma sorvoliamo (che è meglio) 😀
In quell’occasione, al contrario, avevo deciso invece che quel manuale mi attirava troppo per non chiedere al venditore di cosa si trattasse, pronto eventualmente a spendere quanto necessario per portare a casa l’articolo.
Il ragazzo (che poi scoprì essere un discreto esperto di giochi da tavolo con un canale Youtube chiamato Gdr Umplugged) mi aveva così spiegato di cosa si trattava, fornendomi così delle ottime ragioni per completare la “transizione”.
9 Euro e 90, oltretutto, erano una cifra da cui mi potevo decisamente separare.
Una piccola parentesi
Vorrei sfruttare questo momento per proporvi di dare uno sguardo al canale Youtube di Gdr Umplugged, soprattutto se siete appassionati di giochi da tavolo. Sono certo che troverete molti contenuti interessanti.
Inoltre, vorrei cogliere l’occasione per proporvi di dare uno sguardo anche a ciò che ho pubblicato in merito alla fiera del Coin Up di Cerea 2020. Vi lascio entrambi i link qui sotto:
Gdr Umplugged – Canale Youtube
Coin Up Cerea 2020 – Gavio Games World

Serve una squadra di Eroi!
Una volta entrato in possesso del manuale di Ars Magica, occorreva riuscire in un’autentica impresa: radunare un po’ di persone per provare il gioco ed iniziare una campagna.
L’impresa era davvero titanica, perché siccome nessuno dei miei amici aveva molta dimestichezza coi giochi di ruolo, difficilmente si sarebbero fatti convincere.
Il mio migliore amico, l’unico che ero riuscito a trascinare in questo progetto fin da subito, aveva messo subito insieme una squadra di sei persone, con mia incredibile sorpresa.
Purtroppo, il tempo era trascorso poi inesorabile e non si riusciva a decidere un giorno ideale per partire. Tre di loro, oltretutto, si erano tirati indietro dopo poche settimane.
E poi, c’era il Covid. Difficile trovarsi durante la Zona Rossa, il Lockdown o qualunque altra cosa vi venga in mente a riguardo, vero?
Insomma, sembrava proprio che il destino remasse contro.
Per fortuna, la determinazione mia e dei miei amici rimasti stava per prendere il sopravvento…
Come funziona Ars Magica
Per chi non lo sapesse, Ars Magica è un gioco dove ogni giocatore interpreta un Magus e un Compagno, e insieme agli altri possono interpretare altre persone denominate Grog.
Ovviamente, i Magus sono i più potenti, ma sono anche quelli il cui “dono” impedisce loro di dialogare con le persone in maniera efficace. Per questa ragione, compagni e grog diventano importanti per il gruppo, che insieme forma un’Alleanza.
La sopravvivenza di tale Alleanza è l’obbiettivo primario di Ars Magica: se un personaggio muore, se ne introduce un altro. Se una missione fallisce, avanti con la prossima.
L’importante è mantenere il gruppo, evitare che venga distrutto e sconfitto e riuscire a farlo sopravvivere mantenendo un certo ordine al suo interno.
Questo, ovviamente, a grandi linee.
Le Alleanze di Maghi (assieme a Compagni e Grog) devono sottostare alle regole dell’Ordine di Hermes, che racchiude al suo interno le Casate, le fazioni e tutto il resto.
Ovviamente poi ci sono molti altri aspetti da considerare, ma ne riparleremo (magari in un altro articolo 😉 ).
“A mali estremi…”
Scocciati dalla situazione e convinti a voler iniziare una campagna, i ragazzi mi avevano chiesto aiuto per creare dei personaggi che si potessero adattare ai loro gusti, mantenendo però un discreto rispetto per le regole. Volevamo provare Ars Magica, anche se eravamo in pochi, anche se non sarebbe stato epico.
Sarebbe comunque stata un’occasione per passare del tempo assieme e in circostanze simili ne avevamo tutti un discreto bisogno.
Una volta letto il manuale più e più volte, avevo cercato più o meno di capire le loro esigenze, aiutandoli a mettere insieme i sei personaggi.
Già, perché in Ars Magica ogni giocatore controlla un Magus e un Compagno, che dovrà interpretare in base a personalità, abilità, indole, sogni e desideri. L’interpretazione corretta è molto importante, perché consente di ottenere punti esperienza, bonus nel corso della trama e di evitare penalità fastidiose.
Non è stato facile, perché riuscire a interpretare correttamente ciò che i giocatori avevano in mente per poi riprodurre i protagonisti adattando regole, magie e abilità ad ognuno di loro si è rivelato piuttosto difficile.
Ma non si poteva fare altrimenti, anche perché ero l’unico con il manuale di Ars Magica e i partecipanti abitano lontano tra di loro.
Per fortuna, ci sono più o meno riuscito, e i ragazzi, anche attualmente, sembrano soddisfatti del risultato.

Pregi e Difetti di Ars Magica
Condizioni speciali di gioco
Prima di parlarvi di quelli che secondo me sono i pro e i contro di questo gioco, mi preme anticiparvi alcune cose.
Abbiamo giocato ad Ars Magica in condizioni un po’ particolari, per ovvie ragioni: per mantenere il distanziamento sociale imposto a causa del Covid, abbiamo dovuto eliminare la variabile “tempo limite” dal nostro gameplay, più volte presente all’interno delle regole. Inoltre, abbiamo dovuto utilizzare la piattaforma Discord per la videochiamata e la condivisione dei documenti tramite Google e gli indirizzi mail per scambiarci i file dei personaggi e delle informazioni importanti. Inutile dire che ciò non ha reso le cose più facili e molti elementi sono stati sacrificati a causa di ciò.
Per fortuna, come vedremo più avanti, tra i lati positivi di Ars Magica c’è proprio la sua versatilità, che consente a giocatori e cantastorie di adattare piuttosto bene il gioco ai gusti personali di ogni partecipante.
I lati positivi di Ars Magica
Come ogni gioco, anche Ars Magica ha i suoi pregi e i suoi difetti. Una volta premesse le condizioni un po’ particolari con la quale abbiamo dovuto approcciare il gioco (se non sapete di he parlo, basta leggere il paragrafo precedente), direi che sia arrivato il momento di passare al nocciolo della questione: perché giocare ad Ars Magica?
Magia, arte e creatività!
Innanzitutto, è un gioco dove la magia la fa da padrona: se il nome da solo non bastasse a suggerirvi questo, allora pensate che ci sono tecniche e forme di magia in abbondanza tale da rendere possibile la riproduzione di qualunque incantesimo vi venga in mente.
Sul serio, qualunque!
Ci sono delle eccezioni imposte dalle regole che impediscono certi tipi di “esagerazione”: donare l’immortalità e resuscitare i morti sono ovviamente proibiti, almeno in teoria, per non destabilizzare gli equilibri del gioco, che altrimenti cadrebbero rovinosamente nel banale in numerose circostanze.
Per tutto il resto, l’unico limite è la fantasia… e la voglia del Cantastorie di fare il guastafeste!
Le regole le fanno i giocatori!
Altro punto a favore di questo gioco è da ricercarsi nella sua versatilità: sebbene ci sino una moltitudine di regole, condizioni e dettagli all’interno del gameplay, Ars Magica è in grado di prestarsi con notevole condiscendenza a cambiamenti nel regolamento anche piuttosto importanti.
In questo modo, ogni gruppo di giocatori può decidere all’unisono di escludere alcuni aspetti e includerne altri nuovi, con il Cantastorie che può davvero sbizzarrirsi quanto vuole. Unica condizione: la coerenza. I giocatori e i narratori che cambiano le regole di continuo e/o a proprio piacimento e le rispettano a tratti non piacciono a nessuno.
Questa caratteristica, tuttavia, può tornare davvero utile per adattare Ars Magica alle proprie preferenze (o, come nel nostro caso, anche alle nostre necessità) senza rinunciare alla bellezza di uno splendido mondo fantasy.
Mondo che, tra l’altro, adoro alla follia.
Se avete qualche dubbio sull’effettiva capacità di adattamento di Ars Magica, pensate che io e i miei amici siamo addirittura arrivati a giocarlo online, a distanza, nonostante nasca come gioco da affrontare con carta, penna e dadi alla mano!
Un solo tipo di dado!
Un pregio di rilevanza relativa, ma che per me è piuttosto positivo, risiede proprio nei dadi da gioco: Ars Magica, come praticamente tutti i giochi di ruolo, ha una componente cu… ehm, intendevo “fortuna” dettata dal lancio dei dadi.
In alcuni giochi i tipi di dado utilizzati possono davvero essere tanti (a otto facce, a dieci, a trentadue, ecc.).
In questo caso, tuttavia, la vastità del gioco si trova ad aver a che fare con un solo tipo di dado, quello a dieci facce (e i numeri dallo zero al nove).
Per molti collezionisti di ogni sorta di dado può non significare nulla, ma per chi si approccia per la prima volta ad un gioco di ruolo o per chi semplicemente non può contare su una grossa disponibilità di dadi diversi, ciò può rappresentare una bella comodità.
Un gioco enorme!
Nel probabile di tentativo di racchiudere quante più situazioni ipotetiche possibili, Ars Magica propone una vastissima serie di modificatori ai lanci dei dadi, che tengono in considerazione una moltitudine di situazioni diverse. Tra queste, oltre alle variabili di un semplice tiro con l’arco, passiamo poi ad una particolare aura magica che intensifica i vostri poteri, fino ad arrivare anche alle cose più banali, come afferrare un oggetto delicato o riconoscere un dettaglio fuori posto all’interno di un determinato contesto.
Ad aggiungersi a questo gigantesco minestrone, ci sono poi i laboratori di magia, dove creare incantesimi e pozioni, le biblioteche, i famigli, le varie creature dei mondi fantasy e molto, molto altro. Insomma, i cantastorie possono davvero inventare di tutto e i giocatori possono fare più o meno ciò che vogliono.
I limiti possono essere davvero, davvero pochi.
Virtù, abilità, specialità, capacità…
La possibilità di creare un personaggio che rispecchi perfettamente quello immaginato nella nostra testa è molto importante per potersi godere appieno un gioco del genere.
Tuttavia, i partecipanti possono stare tranquilli, sotto questo punto di vista: il manuale di Ars Magica propone una vastissima scelta, una moltitudine di opzioni messa a disposizione di chiunque abbia abbastanza fantasia da poter immaginare i propri personaggi in un mondo fantastico. Oltre alle caratteristiche generali (intelligenza, percezione, forza, costituzione, comunicativa, ascendente, rapidità e destrezza), che poco o nulla dicono della personalità dei vostri eroi, ogni personaggio può contare su debolezze e virtù, in grado già da sole di dare una discreta definizione del soggetto che abbiamo di fronte. Poi ci sono le specialità, le passioni, le capacità, le reputazioni e il background a completare il profilo degli avventurieri di questo gioco, pronti per essere interpretati dalla medesima mente che li ha creati.
Se il manuale non dovesse contenere ciò che stavate pensando (difficile, ma non impossibile), nulla vieta ai giocatori di accordarsi con il narratore per poi inserire elementi nuovi e/o modificare quelli già esistenti, attribuendo valori e dettagli ulteriori che soddisfino le parti e non creino pericolosi squilibri.
I lati negativi di Ars magica
Come in tutte le cose, anche Ars Magica non è per me esente da alcuni difetti che potrebbero essere considerati un po’ fastidiosi. Ovviamente, lo avrete capito, sono problematiche sopra cui finora siamo riusciti a passar sopra, grazie soprattutto ai pregi che il gioco possiede e alla libertà egli stesso concede.
Vi confesso, infatti, che da narratore ho cercato di togliere numerose regole che rischiavano di rallentare o rendere complicate molte cose. Anche perché, vi ricordo, stiamo affrontando questa esperienza interamente online, una condizione un po’ imprevista per questa tipologia di gioco.
Problematiche dell’online
Il primo punto all’ordine dei difetti non può non riguardare le condizioni di gioco. Mai come in questo periodo si rivela importante riuscire ad adattare molte delle nostre attività quotidiane ad un contesto casalingo o “smart”, utilizzando pc, tablet, smartphone e quant’altro.
Inutile dire che il gioco è piuttosto difficile da affrontare in questa situazione, soprattutto se chi ci gioca lo prova (come nel nostro caso) per la prima volta.
Una sola persona conosce le regole, una sola persona può effettivamente scrivere tutto sui personaggi, una sola persona può riuscire ad interpretare le situazioni attribuendo modificatori, opzioni e richiami al regolamento.
Ciò è senza dubbio svantaggioso, perché i giocatori faticano ad inserirsi nei diversi contesti e possono sentirsi a disagio, incapaci di individuare tutte le possibilità a loro disposizione.
Pazienza, ci vuole molta pazienza!
La vastità di Ars Magica è senza dubbio un aspetto positivo. Purtroppo, però, esiste anche un rovescio della medaglia, che va senza dubbio preso in considerazione: non si può non ignorare, infatti, che gli elementi di gioco che rendono così versatile e adattabile il tutto siano racchiusi in un manuale di oltre 350 pagine!
Far scoprire tutti i dettagli, le regole e le possibilità che il gameplay offre a tutti i partecipanti con un solo manuale è un’impresa assai ardua, che può spingere molti (è successo anche a noi, ricordate?) ad abbandonare anzitempo la nave.
Una scelta comprensibile, vista anche la mole di tempo che una persona potrebbe dover impiegare per apprendere quanto basta su Ars Magica.
L’interpretazione di più personaggi
Come ho già citato prima, Ars Magica fa sì che ogni giocatore possa interpretare più personaggi. Con un Magus, un Compagno e vari Grog controllabili con gli altri giocatori, è veramente difficile che un partecipante resti per molto tempo fuori dal vivo dell’azione. Molte volte ci è capitato di avere un giocatore un po’ in disparte per un po’ di tempo, per poi ritrovarcelo sul finale di sessione al centro dello scontro.
Se da una parte questo è senza dubbio positivo, dall’altra questo aspetto si trascina dietro un difetto alquanto bizzarro: interpretare entrambi i personaggi nel caso di un dialogo tra i due diventa strano, complicato e contorto, perché sarebbe la medesima persona a doverlo interpretare.
Senza contare che nessuno dei due eroi può avere segreti che l’altro non sappia, perché il giocatore difficilmente riuscirà sempre ad agire con cognizione di causa.
Per quanto io, da narratore, non sia riuscito a individuare subito questa problematica, i miei amici giocatori hanno percepito subito questo piccolo disagio.
Quest’ultimo lato negativo potrebbe essere facilmente risolto mediante un numero sufficientemente grande di partecipanti. Sia chiaro, parliamo di circa 6 persone più cantastorie, non un miliardo 😀
In questo modo, ognuno potrebbe interpretare un solo protagonista all’interno della trama, senza rinunciare ad un gruppo abbastanza numeroso e ad una storia complessa e articolata.
Nel caso in cui venissero a mancare tali condizioni, Ars Magica permette anche una sorta di “multi-interpretazione”, per consentire lo stesso al gruppo di iniziare la propria storia. Ciò, naturalmente, si trascina dietro i difetti del caso citati poco fa.

Conclusioni
Questi, al momento, sono i pregi e i difetti di Ars Magica che mi vengono in mente. Naturalmente, avanzando con il gioco, è probabile che sia possibile notarne altri.
Ars Magica è un esempio lampante di come questa tipologia di gioco sa essere molto ospitale con la fantasia e la creatività di coloro che vi partecipano. La moltitudine di regole e di opzioni che possono inizialmente sembrare un ostacolo, in realtà possono poi risultare delle preziosissime risorse: tramite esse, infatti, è davvero possibile creare scenari, situazioni e contesti molto diversi e ricchi, dove ognuno può dare sfogo al propria follia del momento.
Questo è poco, ma sicuro!
Se avete già giocato ad altri giochi di ruolo, vi invito a scrivermi la vostra esperienza con essi, raccontandomi magari anche qualche aneddoto e o qualche storia a riguardo. A vostra discrezione.
Se non avete mai giocato a niente del genere, spero con questo articolo di aver attirato la vostra attenzione su questo mondo così ricco di fantasia e creatività.
Se vi va, sarò ben lieto di realizzare altri contenuti a tema Ars Magica per raccontavi qualche dettaglio in più su di esso.
Vi ringrazio per aver letto questo articolo e spero che lo abbiate trovato di vostro gradimento.
Alla prossima!